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La Storia
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Willy era un gatto di razza siamese thai seal point , gatto abbastanza tranquillo, amante delle comodita’ e delle attenzioni che pretendeva in modo piuttosto eloquente, ma non per questo il suo istinto era meno felino di altri gatti, tutt’altro, visto che amava sopratutto in eta’ giovane cacciare le sue prede levandosi anche qualche bella soddisfazione. I volatili che ultimamente amavano sfidarlo devono ringraziare la sua vetusta eta’ se sono riusciti ad avere la meglio.
Willy era un gatto di grande appetito, purtroppo per quasi tutta la sua vita e’ stato costretto a doversi accontetare di cibo secco, causa FUS (sindrome urinaria felina), che peraltro non disdegnava. Amava mangiare gamberetti e nasello che di tanto in tanto gli venivano concessi, ma di una cosa andava particolarmente ghiotto, l’olio del tonno al naturale. Willy era capace di intercettare la scatoletta di tonno anche al solo sentire il rumore dell’apriscatole e pretendeva con miagolio fermo la sua parte. Come dicevo prima Willy ha sempre dovuto fare i conti con piccoli problemi di salute; aveva forse poco piu’ di un anno quando si ruppe il bacino in seguito, si presume, ad un incidente con un mezzo a motore; la sua forza, la sua giovane eta’ e qualche bagno di sole lo hanno aiutato pero’ a superare il problema rimettendosi completamente nel giro di qualche settimana. Successivamente Willy cominciava a soffrire di FUS, come gran parte dei felini maschi, da quel momento infatti la sua dieta dovette cambiare. Negli anni successivi tra un controllo e l’altro la vita di Willy procede tranquilla, conducendo la vita che fa ogni gatto domestico, ricoperto di attenzioni e piccoli vizi. Una delle cose che Willy amava di più era arrampicarsi e andarsene in giro per tetti e non solo, visto che spesso si andava ad infilare negli appartamenti dei vicini che non sempre gradivano la poco opportuna visitina. Si e’ provato in tutti i modi a sbarrare le vie di fuga ma pareva che piu’ si cercasse di ostacolarlo piu’ lui accettava la sfida superando l’inutile ostacolo. Non sono poche le volte che il nostro caro amico se ne andava camminando sul passamano della ringhiera a circa 25 metri di altezza , oppure avventurandosi sulla grondaia della chiostrina interna sfidando altezza e richiami.
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Non era una cosa facile tenerlo fermo , sopratutto in estate quando complice la calura estiva approfittava delle finestre aperte per poter fuggire via, rientrando talvolta solamente alle prime luci dell’alba. Mi viene in mente il periodo in cui furono messi i ponteggi nella chiostrina interna e onestamente non mi ricordo cosa lo tenne lontano dagli stessi, la paura era che potesse scendere al piano terra e magari perdendosi non ritrovare piu’ la strada di casa, tuttavia in un occasione diversa fu riportato su dal nostro vicino che lo trovo’vagando nell’androne del condominio; sicuramente attraverso le lavanderie condominiali avendovi trovato accesso, era riuscito, magari in un momento in cui la porta che da sulle scale era aperta, a fuggire via. Posso solo immaginare la sua soddisfazione nel percorrere ben cinque piani della rampa delle scale, Willy, infatti, amava andare su e giu per le scale e negli ultimi tempi era anche diventato per lui un buon esercizio fisico. Saliva su al piano di sopra, si andare a strofinare sulla porta dell’inquilina dell’ultimo piano, si grattava le unghie e quindi rientrava. Evidentemente andando su sentiva l’odore del cane pitbull che vi abitava che tra l’altro era anche una sua vecchia amicizia. Come dicevo prima, Willy era solito, passando dalla terrazza, salire al piano di sopra ed intrufolarsi negli appartamenti altrui, in uno di questi era ben trovato, visto che aveva stretto amiczia con un grosso pitbull e con una gatta di qualche anno piu’ vecchia, li trascorrevano ore ed ore insieme a scrutarsi, chissa’ cosa si dicevano e in quale lingua! L’unico modo per tentarlo a non scappare via era quello di farlo attendere a mangiare, infatti una volta consumato il suo pasto potevi scordartelo per ore ed ore e non esisteva modo per poterlo richiamare indietro! Un’altra situazione che piaceva tanto a Willy era quella di fare la posta ai gechi che vivevano dietro il rampicante nella terrazza, dall’estate scorsa non se ne piu’ visto uno, ci sono due ipotesi, la prima e’ che forse Willy ha contribuito all’estinzione della specie, almeno quella condominiale, oppure che i gechi si siano fatti un passa parola; sicuramente la prossima estate saro’ in grado di darmi una risposta. L’inverno e’ sempre stato diverso, Willy come tutti i gatti siamesi, non amava il freddo e quindi se ne stava ore ed ore involtato nella sua coperta sdraiato nel suo cestino al sole, gli unici momenti in cui non lo trovavi li era era al mattino presto, ovviamente dopo colazione, quando usciva in terrazzo per andare ad annusare un po di piante e mangiare un po d’erba o quando lo trovavi in cucina nei momenti i cui era solito fare i suoi pasti.
Di momenti come questi ce ne sono stati diversi, ma una cosa Willy ha inseganto a tutti, la sua forza di volonta’ e la grande dignita’ che in anche in occasione dei momenti tristi non gli e’ mai venuta a mancare.
Ancora non so e se ci sara’ un altro gatto, certamente sara’ un’altra avventura non meno coinvolgente ma diversa
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